Per Elda Francesca Genghini il superamento della figurazione rappresenta un decisivo elemento di rinnovamento della sua scultura, che ora si presenta come una costruzione mentale, alla quale dare forma concreta attraverso l'utilizzo del ferro e materiali di riciclo industriale, un retaggio proveniente dalle ricerche effettuate negli àmbiti dell'Arte Povera.
Una fondamentale pratica da lei svolta nelle sue realizzazioni è la saldatura diretta dei pezzi, così come il taglio dei metalli, ora anche al laser.
Il principio dell'assemblaggio di materiali tridimensionali eterogenei è una delle sue caratteristiche salienti fino alle accumulazioni di oggetti "ready made" catturati dalla tradizione contadina del passato: tubi, zappe, vanghe, derivati da antichi mestieri, sono materiali reali che interferiscono con lo "spazio reale" circostante, evocando forme materiche astratte.
Strutture tendenti all'autobiografia e al racconto esistenziale.
Molte opere di scultura contemporanea sconfinano - anche per il passaggio di scala - nella creatività dell'installazione; così è per le opere della Genghini, con i suoi personaggi eclettici e con le sculture leggere di alluminio che a volte si caricano di colori forti.
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